Programmatic advertising, la pubblicità secondo i computer

Programmatic advertising, la pubblicità secondo i computer

Riuscire a migliorare la visibilità di un sito web e, di conseguenza, aumentare le probabilità di vendita sono obiettivi che è possibile mettere a segno intercettando e indirizzando traffico di qualità verso determinati prodotti o servizi. Occorre trasmettere il messaggio giusto al momento giusto e a un preciso target: prerogative del programmatic advertising, ovvero una forma di pubblicità computerizzata che si inserisce nell’ambito dell’online advertising (cioè la pubblicità su internet). Il programmatic advertising si caratterizza per una completa automatizzazione dell’acquisto della pubblicità: l’obiettivo finale è recapitare l’input giusto a determinati segmenti di audience, i quali vengono definiti dopo un’opera capillare di targetizzazione. Questo sistema si pone in una posizione diametralmente opposta rispetto al metodo classico, il quale prevede che nelle molte fasi della negoziazione siano coinvolte persone fisiche. La metodologia del programmatic advertising ha il merito di riuscire a mostrare agli utenti target esattamente il contenuto che si aspettano di visualizzare (e nel momento giusto). Come si ottiene questo risultato? Si mettono al centro di una complessa analisi moltissimi dati: si passano in rassegna, tramite algoritmi, le abitudini di navigazione e i comportamenti delle persone online. Tutti elementi che si trasformano in preziose info da utilizzare per strutturare al meglio una campagna digitale. Le aziende, grazie a questa gigantesca mappa di dati, possono puntare su un certo target prendendo in esame elementi geografici e specifici comportamenti. Ciò consente di offrire contenuti a quelle persone che, grazie all’analisi fatta, si stima potranno essere potenzialmente interessate: l’obiettivo è ottenere una conversione.

Investimenti ottimizzati e analisi dei dati per calibrare il target

Il sistema del programmatic advertising può essere definito ad alto tasso di efficienza, dal momento che con la rete di automatizzazioni si va a eliminare la componente dell’errore umano (il che si traduce anche in minori costi). Decidere di investire nel programmatic advertising vuol dire mettere a segno un importante vantaggio competitivo, in un mondo come quello internet che – per sua essenza – è fluido e in continuo movimento. Riuscire a leggere e interpretare correttamente i dati a disposizione, strutturando la miglior campagna digitale, diventa un obiettivo primario specie al giorno d’oggi, con i cambiamenti hi-tech sempre dietro l’angolo. La nuova tipologia di compravendita del programmatic advertising si sta affermando rispetto alle forme classiche di contrattazione, quelle – per capire – in cui l’agenzia intenzionata a comprare spazi sui siti di una concessionaria di pubblicità doveva inviare e condividere materiali e contenuti grafici (con un controllo limitato). Non bisogna fare l’errore di credere che il programmatic advertising sia un sistema semplice: servono infatti competenze ben precise per la sua gestione, non soltanto in ambito di marketing ma anche tecnologico. Grazie a questa formula gli investimenti in pubblicità vengono ottimizzati, poiché si riescono a raggiungere (presto e bene) solo quei contatti che corrispondono al target. Per quanto riguarda l’acquisizione degli spazi pubblicitari, questi vengono messi in vendita all’asta sull’open market oppure venduti tramite accordi privati sul private marketplace (PMP). Si possono anche gestire attraverso un’asta a invito oppure cedere per l’acquisto con la modalità ‘automated guaranteed’, che ha le caratteristiche di un acquisto in via diretta.